L'intervista

Arno potresti brevemente presentarti  ?  

Sono un Locarnese, adottato da circa 21 anni nel Bellinzonese e abito in un  Comune a me caro, a Sementina. Sposato con Tiziana e abbiamo un figlio di nome Stefano. Professionalmente è da 23 anni che faccio parte del corpo della Polizia Cantonale, ambito dove si è molto sollecitati ma trovo che sia  anche una bellissima professione che ti porta ad avere contatti con molte persone e vedere situazioni di vario genere. Quali hobby mi piace andare a correre per mantenermi in salute 2 o 3 volte alla settimana. Mi piace camminare in montagna, andare pesca e cercare funghi.

 

Quando hai iniziato a giocare ad Unihockey ?

Ho iniziato a praticare l’unihockey all’età di 26 anni, in precedenza avevo giocato per 18 anni a calcio. A convincermi a praticare l’unihockey è stato il nostro CT Anthony, e dai primi tiri in palestra non ho più smesso. All’inizio come giocatore e cassiere. Per poi passare con gli anni in diversi ruoli in Comitato dal segretario, marketing-sponsoring (ancora tutt’oggi), vice-presidente. Al contrario sul campo ho fatto il giocatore 14 anni, arbitro per 9 anni con il compagno di avventure Anthony, dove abbiamo raggiunto anche il traguardo di arbitrare la Serie B femminile. Gli ultimi 13 anni sono allenatore/monitore del settore giovanile, dove ho allenato JD, JC e under16 e ho avuto la fortuna di portare i ragazzi in 2 circostanze alle finali di categoria.

 

Da quando sei presidente del UH Eagles  Sementina ? quante squadre e giocatori fanno parte della Società?

Come spiegato in precedenza prima di giungere come Presidente della Società ho ricoperto un po’ tutti i ruoli in seno al Comitato. Nel 2012, quando il Presidente uscente Rosselli Ronny, ha lasciato e considerato che ero il suo Vice, sono diventato Presidente degli Eagles di Sementina. Questa funzione, oltre a quella di allenatore e responsabile marketing & sponsoring, mi occupa tutto l’anno, nella programmazione delle varie stagioni. E’ un lavoro arricchente ma molto impegnativo, se pensiamo che da gestire vi sono 8 squadre per un totale di soci attivi che si aggira tra le 130 persone. Le soddisfazioni maggiori sono nel coinvolgere i giovani in questo bellissimo sport e farli divertire. Raggiunti questi obbiettivi anche la stanchezza passa, basta vedere i ragazzini l’impegno che ci mettono. A livello cantonale, per la disciplina, educazione, siamo visti come una Società di prim’ordine e di questo ne vado orgoglioso. In questi ultimi anni abbiamo consolidato anche una buona collaborazione con il TIUH, dove i ragazzi più talentuosi possono cimentarsi con un livello d’agonismo più alto.

 

Quale è stata finora la tua più grande soddisfazione come presidente ?

Sono orgoglioso di cosa abbiamo costruito in questi 22 anni. Pensando che eravamo partiti con 7-8 amici e oggi siamo una bella realtà. Ricordo indelebile è stata la promozione nel 2000-2001 nella lega cantonale A. Anche le finali per accedere su campo grande in prima lega, nella stagione 2005-2006 e le 3 finali di categoria JC e JA a livello Svizzero. Ma ci sono molti aneddoti e bei ricordi … la cosa più bella e arricchente è sicuramente i contatti e i rapporti d’amicizia costruiti in questi anni con vari attori che calcano le palestre.

 

Quale è stata invece l’esperienza più difficile ?

Ho pensato a lungo a questa domanda e mi viene in mente un aneddoto di un monitore che abbiamo allontanato diversi anni fa, per il suo comportamento, poco educativo nei riguardi dei giovani. Dico questo anche perché molte volte credo che dall’esterno non ci si rende conto del grande lavoro che il Comitato e Allenatori svolgono dietro le quinte … e posso garantire che in questi anni abbiamo trovato persone giuste al loro posto. Al giorno d’oggi mi sembra che tutto sia scontato e dovuto, ma non è proprio così.

 

Sappiamo che alleni le giovani leve da diversi anni, cosa ti da la motivazione per svolgere anche questa ulteriore attività per la società ?

La motivazione viene dai ragazzi che si impegnano ad ogni allenamento e ti danno la carica per andare avanti e fare bene. Trovo bellissimo questo ruolo, da ogni singolo giocatore/ragazzo si può imparare qualcosa e portarlo a tutto il gruppo. Un anno hai una formazione tecnicamente forte e lavori su determinati aspetti, l’anno dopo hai una compagine più debole tecnicamente e lavori su questi aspetti. Il mio (nostro) scopo principale è comunque di far crescere l’autostima in quei giovani che credono (sbagliando) che sono inferiori agli altri.  Quando si riesce in questo è una grande soddisfazione e ti dà quell’energia per continuare a fare quello che si fa ogni settimana. Oltretutto imparano a stare in gruppo, accettare l’altro, rispettare gli avversari-arbitri-monitori, la disciplina e l’educazione, si vince in gruppo o non con il singolo e si perde tutti assieme.

 

Quali insegnamenti ti ha portato l’unihockey in tutti questi anni di attività ?

La voglia di stare in palestra e divertirmi con i giovani. Per fare questo ci vuole tanta Passione, Costanza e Dedizione ed essere convinti in quello che si fa. Poi i risultati arrivano in tutti gli ambiti.  Ma più di ogni altra cosa l’unihockey mi ha dato l’opportunità di conoscere e lavorare assieme a persone squisite sotto ogni punto di vista.

 

Come vedi la nostra società tra 5 anni ?  Quali sono le tue future ambizioni ?

Ma difficile da dire, spero che tra 5 anni ci siano leve nuove che portino avanti questa bella realtà in favore del prossimo con spirito innovativo. Di consolidare la collaborazione con il TIUH a favore dei giovani. Le mie future ambizioni, sono quelle che al massimo tra 3 anni, lasciare la Società in buone mani … e poi prendermi un piccolo periodo di pausa.  In futuro mi piacerebbe fare del volontariato, è una cosa che mi viene da dentro e dunque si, aiutare il prossimo in che forma non so ancora, ci sono diversi associazioni, terza età, gruppo non vedenti e altro.  Un primo passo l’ho già fatto con alcuni contatti … e credetemi sono sempre alla ricerca di persone che possono dare una mano, credo che con l’esperienza maturata in questi 20 anni di unihockey e non solo, spero che poter dare anche io il mio contributo, sotto un'altra prospettiva e per un'altra attività.

L’importante, lo dico sempre, ….. un gesto fatto con il cuore … molte volte vale più di mille parole.

Per concludere ma questo dovrebbe trovarsi all’inizio dell’intervista, vorrei dire un grande GRAZIE a mia moglie Tiziana che in tutti questi anni, mi ha sempre sostenuto e aiutato senza mai farmi pesare nulla di quello che stavo facevo. Un abbraccio a un bacione a lei.

Un caro saluto a tutti … e forza Eagles

Un momento di gioco 2019
Senza mai dimenticare le origini